venerdì 19 settembre 2014

The Glitch Mob - Love Death Immortality



1) Mind Of A Beast
2) Our Demons (Feat. Aja Volkamn)
3) Skullclub
4) Becoming Harmonious (Feat. Metal Mother)
5) Can't Kill Us
6) I Need My Memory Back (Feat. Aja Volkman)
7) Skytoucher
8) Fly By Night Only (Feat. Yaarrohs)
9) Carry The Sun
10) Beauty Of The Unhidden Heart (Feat. Sister Crayon)



Negli ultimi tempi è molto facile raggiungere il grande pubblico attraverso l'EDM. E' un genere molto variegato in continua evoluzione che cerca di rimanere al passo coi tempi adattandosi alle esigenze del mercato. Adesso anche sottogeneri come la dubstep, l'electro house, il glitch hop, la drum & bass ecc. che prima facevano presa maggiormente su un pubblico più esigente trovano facilmente spazio anche tra gli ascoltatori occasionali. Di recente però il genere ha fatto una brusca frenata e sembra essersi impantanato su brani dalle melodie ripetitive che puntano moltissimo sul drop, l'apice del brano dove i sintetizzatori e i bassi esplodono creando suoni che si incollano al cervello fino a rimanere impressi nell'ascoltatore. Ormai sono pochi gli artisti che cercano di creare un brano dalla struttura complessa che non dà molti punti di riferimento, dove si dà importanza ad ogni suono e si punta sull'atmosfera del pezzo. Questi artisti restano nell'ombra, poco appropriati per il pubblico che cerca un ascolto facile.

I Glitch Mob, con il loro secondo album Love Death Immortality, riescono a raggiungere un compromesso tra le due cose e realizzano uno dei lavori più interessanti degli ultimi tempi per il genere. Il trio californiano, formato da edIT (Edward Ma), Justin Boreta e Ooah (Josh Mayer), dopo il loro primo e ottimo Drink The Sea dalle sonorità elaborate che mescolavano
glitch, hip hop, trip hop e dubstep, cercano di accostarsi principalmente a quest'ultimo e alla electro house mantenendo le loro tipiche atmosfere malinconiche e drammatiche che portano alla mente mondi lontani dello spazio devastati dall'apocalisse. La sfida è rischiosa ma porta a risultati sorprendentemente positivi, dove la struttura dei brani resta il punto focale, ma questa volta aiuta anche a valorizzare i drop, raramente ripetitivi. E' il caso di brani come I Need My Memory Back, realizzato insieme alla cantante dei Nico Vega Aja Volkman, moglie del frontman degli Imagine Dragons Dan Reynolds, che mostra un mix ben costruito di sonorità electro-house e glitch hop, Can't Kill Us che rappresenta un'evoluzione del sound di Drink The Sea con l'aggiunta di bassi molto più potenti e incalzanti e chitarre ruggenti, e Carry The Sun che mantiene un ritmo coinvolgente per la sua intera durata.
I brani più elaborati sono sicuramente Becoming Harmonious, che vede la partecipazione di Metal Mother e Beauty Of The Unhidden Heart, dove compare anche il duo indie rock Sister Crayon. Nel primo la voce di Metal Mother, delicata e ossessiva, viene supportata da una base costruita in maniera egregia, dove ogni suono è inserito per suscitare una diversa emozione nell'ascoltatore. Il secondo mostra ancora una volta la grandissima abilità del trio nell'utilizzo dei sintetizzatori, che spiccano sopra ogni cosa e ci trascinano in un mondo onirico. La voce di Terra Lopez è quasi un sussurro e viene continuamente effettata per diventare parte integrante della base. Sono i brani migliori dell'album, ma anche quelli più complessi e meno accessibili. Potreste richiedere del tempo per apprezzarli appieno.
Quelli di più facile presa invece sono le prime due tracce dell'album, Mind Of A Beast e Our Demons, che vede sempre la collaborazione di Aja Volkman. La prima vede un massiccio utilizzo di chitarre elettriche distorte e campionate. Chiudendo gli occhi potreste facilmente ritrovarvi a pensare a uno scenario di guerra galattico con esplosioni e devastazione ovunque. La seconda è la traccia più accessibile dell'opera, costruita attorno a due imponenti drop drammatici spinti dalla fantastica voce della cantante. Il fatto che sia la più accessibile la rende anche la meno elaborata, non necessariamente un male perché si impone come una delle migliori tracce dell'album.
Skullclub è un pezzo interessantissimo dove i bassi e i synths si mescolano in un'armoniosa danza mortale. La seconda parte del brano potrebbe essere descritta come i Daft Punk di Alive 2007 che si accostano all'electro-house. Fly By Night Only è la traccia che maggiormente si avvicina alle sonorità del primo album, una prova che il gruppo non ha dimenticato come si realizza un brano glitch hop di alto livello. La voce di Yaarrohs fa da contorno a questo cocktail di distorsioni e suoni frammentati. Skytoucher non aggiunge niente di eclatante a quanto già sentito, pur rimanendo un'ottima traccia.

Love Death Immortality è un concentrato di potenza, trascinato da armonie apocalittiche che a tratti possono sembrare ripetitive ma mai banali. Le atmosfere sono sempre variegate, tutte le voci femminili danno il loro significativo contributo arricchendo a modo loro il risultato partorito dalle menti del trio di Los Angeles. Nonostante la media della durata dei brani si aggiri intorno ai 5 minuti, non si sente il bisogno di tagliare neanche un secondo perché ogni suono, ogni sfumatura ha un suo scopo all'interno del piano generale. Saggia anche la decisione di mettere qualche secondo di silenzio alla fine di ogni brano, in modo che l'ascoltatore possa assimilare con calma quanto appena ascoltato e prepararsi alla traccia successiva. L'approccio dei The Glitch Mob all'EDM è una rarità di questi tempi, con soli due album pubblicati in 5 anni. Il gruppo punta sulla qualità piuttosto che sulla quantità e i risultati si sentono.
Le tre parole che danno il titolo all'album racchiudono i principali concetti dell'opera. Riflettete su di esse quando lo ascolterete.


VOTO: 8,5




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