1)
Awakening
2)
Surface Of The Sun
3) Always
Summer
4) Here I
Am Alive
5) Sleep
In The Snow
6) A
Vicious Kind
7)
Telescope
8)
Rivertown Blues
9) Ten
10)
Southern Air
Estate. Prendete una bella bibita ghiacciata seduti in riva al
mare, magari nel tardo pomeriggio, mentre in cielo cominciano a vedersi i primi
segni del crepuscolo e fermatevi a contemplare il panorama. Scommetto che il
primo pensiero che vi passerà per la testa è che si tratti di un bel momento,
un attimo di relax in cui possiamo abbandonare le preoccupazioni che ci
affliggono e pensare solamente a goderci l'attimo, a vivere il presente senza
preoccuparsi di ciò che è stato e ciò che sarà. Solo quell'istante è ciò che
conta. Emozione. Ma c'è molto di più.
Se non avete ancora mai provato un'esperienza del genere e
siete già con la testa su spiagge dorate, vi invito a fermarvi. Vi invito a
portare con voi un lettore musicale con dentro Southern Air degli Yellowcard, un paio di cuffie e di
assaporare quel momento mentre ascoltate questo piccolo gioiello. Vi
accorgerete di quante emozioni diverse in realtà sia in grado
di suscitare un tramonto, milioni di granelli di sabbia e un'infinita distesa d'acqua. Ovviamente l'invito è rivolto anche a coloro che hanno già vissuto l'esperienza suddetta. Anche voi rifletterete sull'essenza della parola "emozione" e vi accorgerete di quanto sia stato superficiale quel momento. Un tramonto è sicuramente qualcosa di molto suggestivo, ma rappresenta anche la fine del giorno. E dopo il giorno, c'è la notte. Affascinante e tremenda, malinconica e inesorabile. E dopo la notte l'alba. Un nuovo inizio.
di suscitare un tramonto, milioni di granelli di sabbia e un'infinita distesa d'acqua. Ovviamente l'invito è rivolto anche a coloro che hanno già vissuto l'esperienza suddetta. Anche voi rifletterete sull'essenza della parola "emozione" e vi accorgerete di quanto sia stato superficiale quel momento. Un tramonto è sicuramente qualcosa di molto suggestivo, ma rappresenta anche la fine del giorno. E dopo il giorno, c'è la notte. Affascinante e tremenda, malinconica e inesorabile. E dopo la notte l'alba. Un nuovo inizio.
Nella loro ultima fatica i cinque ragazzi della Florida ci
guidano attraverso le loro canzoni nelle terre del sud degli Stati Uniti, descrivendo
le emozioni più disparate e raccontando loro stessi, come nelle emozionanti Telescope, dedicata alla zia defunta del cantante
Ryan Key, e Ten che parla dell'aborto
della fidanzata di Key avvenuto dieci anni prima. Grazie a temi così personali il gruppo ci rende partecipi della
loro sensibilità ad un livello estremo, catturandoci in una rete di nostalgia e
rimpianti. Il violino di Sean Mackin è l'assoluto protagonista di
quest'ultimo pezzo e impreziosisce ogni singola traccia con un tocco di
malinconia, come nelle energiche Always Summer e Rivertown Blues, pezzi
tipicamente pop-punk ma che proprio grazie all'inusuale utilizzo del violino
mostrano grande originalità. Riuscire a conciliare la dolcezza del violino con
i ritmi forsennati del batterista Longineu
Parsons III e del bassista Josh
Portman ha dell'incredibile. Ritmi abbastanza punkeggianti che troviamo
anche in Awakening, dove il
riff di chitarra non può trattenerci dall'accennare un piccolo headbanging o
dal tenere il tempo col piede.
Il gruppo sa bene come creare un ritmo
avvincente e lo dimostra nella title track dell'album, Southern Air. una delle
perle più luminose di questo lavoro. Una base trascinante e coinvolgente ci
accompagna mentre il cantante Ryan Key
esprime tutto il suo amore per la sua terra natia e per l'aria del sud, che non
a caso dà il titolo all'album. Sleep In The Snow rappresenta l'apice della carriera
compositiva del gruppo e il loro miglior brano in assoluto, riuscendo a rendere
fondamentale e a dare importanza ad ogni singolo strumento mentre Key racconta
l'esperienza di una relazione passata, sfoggiando nel finale un cantato in
falsetto che raramente gli si era sentito usare. Tanti rimpianti, ma anche
tanta gioia, positività e voglia di rivalsa, soprattutto in Here
I Am Alive che vede la partecipazione di Taylor Jardine, cantante dei We
Are The In Crowd. Le sonorità pop-rock rappresentano molto bene l'essenza
del pezzo, spensierato e positivo. L'importanza delle chitarre torna a farsi
sentire in pezzi come Surface Of The Sun e A
Vicious Kind, dalle atmosfere più malinconiche dovute ai testi molto
autocritici sul passato del gruppo.
L'album nel complesso mostra pochi punti deboli, forse una
poca coesione delle tracce tra di loro e in alcuni punti un retrogusto di già
sentito proveniente dai precedenti lavori, ma è sicuramente un disco degno di
nota che va ad imporsi come il miglior album composto dal gruppo, ispirato come
non mai dalle loro origini, e uno dei migliori nel genere pop-punk. I ritmi
serrati dei pezzi più veloci non sopprimono le emozioni che cercano di
trasmettere all'ascoltatore e sulle ballad il gruppo punta tutto proprio sul
fattore emotivo, mettendosi a nudo e mostrando grande sensibilità. Un disco che
ha il chiaro ed esplicito intento di spiazzare chi lo ascolta con un
concentrato di sentimenti diversi tra loro, e ci riesce alla grande. Forse mai
nella storia di questo genere si era visto un lavoro tanto maturo e personale.
Ora andate e se volete seguite il mio consiglio: vi
accorgerete di come il clima estivo nasconda tante diverse sfumature, alcune
molto scure. Come la notte. Ma dopo la notte c'è l'alba, una nuova speranza.
VOTO: 9
Nessun commento:
Posta un commento