mercoledì 6 agosto 2014

Yellowcard - Southern Air



1) Awakening
2) Surface Of The Sun
3) Always Summer
4) Here I Am Alive
5) Sleep In The Snow
6) A Vicious Kind
7) Telescope
8) Rivertown Blues
9) Ten
10) Southern Air


Estate. Prendete una bella bibita ghiacciata seduti in riva al mare, magari nel tardo pomeriggio, mentre in cielo cominciano a vedersi i primi segni del crepuscolo e fermatevi a contemplare il panorama. Scommetto che il primo pensiero che vi passerà per la testa è che si tratti di un bel momento, un attimo di relax in cui possiamo abbandonare le preoccupazioni che ci affliggono e pensare solamente a goderci l'attimo, a vivere il presente senza preoccuparsi di ciò che è stato e ciò che sarà. Solo quell'istante è ciò che conta. Emozione. Ma c'è molto di più.


Se non avete ancora mai provato un'esperienza del genere e siete già con la testa su spiagge dorate, vi invito a fermarvi. Vi invito a portare con voi un lettore musicale con dentro Southern Air degli Yellowcard, un paio di cuffie e di assaporare quel momento mentre ascoltate questo piccolo gioiello. Vi accorgerete di quante emozioni diverse in realtà sia in grado
di suscitare un tramonto, milioni di granelli di sabbia e un'infinita distesa d'acqua. Ovviamente l'invito è rivolto anche a coloro che hanno già vissuto l'esperienza suddetta. Anche voi rifletterete sull'essenza della parola "emozione" e vi accorgerete di quanto sia stato superficiale quel momento. Un tramonto è sicuramente qualcosa di molto suggestivo, ma rappresenta anche la fine del giorno. E dopo il giorno, c'è la notte. Affascinante e tremenda, malinconica e inesorabile. E dopo la notte l'alba. Un nuovo inizio.
Nella loro ultima fatica i cinque ragazzi della Florida ci guidano attraverso le loro canzoni nelle terre del sud degli Stati Uniti, descrivendo le emozioni più disparate e raccontando loro stessi, come nelle emozionanti Telescope, dedicata alla zia defunta del cantante Ryan Key, e Ten che parla dell'aborto della fidanzata di Key avvenuto dieci anni prima. Grazie a temi così personali il gruppo ci rende partecipi della loro sensibilità ad un livello estremo, catturandoci in una rete di nostalgia e rimpianti. Il violino di Sean Mackin è l'assoluto protagonista di quest'ultimo pezzo e impreziosisce ogni singola traccia con un tocco di malinconia, come nelle energiche Always Summer e Rivertown Blues, pezzi tipicamente pop-punk ma che proprio grazie all'inusuale utilizzo del violino mostrano grande originalità. Riuscire a conciliare la dolcezza del violino con i ritmi forsennati del batterista Longineu Parsons III e del bassista Josh Portman ha dell'incredibile. Ritmi abbastanza punkeggianti che troviamo anche in Awakening, dove il riff di chitarra non può trattenerci dall'accennare un piccolo headbanging o dal tenere il tempo col piede.
Il gruppo sa bene come creare un ritmo avvincente e lo dimostra nella title track dell'album, Southern Air. una delle perle più luminose di questo lavoro. Una base trascinante e coinvolgente ci accompagna mentre il cantante Ryan Key esprime tutto il suo amore per la sua terra natia e per l'aria del sud, che non a caso dà il titolo all'album. Sleep In The Snow rappresenta l'apice della carriera compositiva del gruppo e il loro miglior brano in assoluto, riuscendo a rendere fondamentale e a dare importanza ad ogni singolo strumento mentre Key racconta l'esperienza di una relazione passata, sfoggiando nel finale un cantato in falsetto che raramente gli si era sentito usare. Tanti rimpianti, ma anche tanta gioia, positività e voglia di rivalsa, soprattutto in Here I Am Alive che vede la partecipazione di Taylor Jardine, cantante dei We Are The In Crowd. Le sonorità pop-rock rappresentano molto bene l'essenza del pezzo, spensierato e positivo. L'importanza delle chitarre torna a farsi sentire in pezzi come Surface Of The Sun e A Vicious Kind, dalle atmosfere più malinconiche dovute ai testi molto autocritici sul passato del gruppo.


L'album nel complesso mostra pochi punti deboli, forse una poca coesione delle tracce tra di loro e in alcuni punti un retrogusto di già sentito proveniente dai precedenti lavori, ma è sicuramente un disco degno di nota che va ad imporsi come il miglior album composto dal gruppo, ispirato come non mai dalle loro origini, e uno dei migliori nel genere pop-punk. I ritmi serrati dei pezzi più veloci non sopprimono le emozioni che cercano di trasmettere all'ascoltatore e sulle ballad il gruppo punta tutto proprio sul fattore emotivo, mettendosi a nudo e mostrando grande sensibilità. Un disco che ha il chiaro ed esplicito intento di spiazzare chi lo ascolta con un concentrato di sentimenti diversi tra loro, e ci riesce alla grande. Forse mai nella storia di questo genere si era visto un lavoro tanto maturo e personale.
Ora andate e se volete seguite il mio consiglio: vi accorgerete di come il clima estivo nasconda tante diverse sfumature, alcune molto scure. Come la notte. Ma dopo la notte c'è l'alba, una nuova speranza.


VOTO: 9




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